Gubbio è un gioiello incastonato tra le verdi colline dell’Umbria, una città pronta a conquistare con le sue bellezze naturali e il suo incanto senza tempo
Gubbio è l’ultima città umbra a confine con le Marche, situata a circa quaranta chilometri a nord-est di Perugia su un fianco del monte Igino. La sua posizione regala una vista mozzafiato delle colline circostanti ma i bellissimi panorami naturali non sono l’unica attrattiva che ha da offrire per trascorrere un giorno a Gubbio.
Di cosa parliamo
Il fascino di Gubbio risiede anche nella sua architettura, un paesaggio urbano che sembra emergere dalla montagna stessa per cui si guadagna il nome di “città di pietra”, con il centro storico di stampo medievale caratterizzato da stretti vicoli, archi e cortili interni.
La storia di Gubbio risale alle origini della civiltà umbra. Da allora, varie dominazioni, a partire da quella romana e proseguendo poi con diverse invasioni barbariche, lasciano tracce del loro passaggio sulla città. Nell’anno Mille, Gubbio raggiunge il culmine del suo splendore e assume l’aspetto che tuttora conserva.
Il succedersi di civiltà ha reso ricco e variegato l’elenco di attrattive per i turisti ed è per questo che visitare Gubbio in un giorno può essere una sfida ma è un viaggio che vale la pena di compiere, inserendolo magari in un più ampio itinerario di città dell’Umbria.
La tappa da cui partire è Palazzo dei Consoli, risalente al Trecento ed inserito in un complesso più ampio che include anche Piazza Grande e il gemello Palazzo del Podestà. Oggi è sede del Museo Civico, il quale espone al suo interno una collezione di reperti che vanno dalla preistoria al XX secolo e le preziose Tavole Eugubine, una raccolta di sette tavole in bronzo del III-I secolo a.C scritte in lingua umbra.
Risale invece al 20 a.C. il Teatro Romano, testimonianza della vita e delle abitudini sociali degli abitanti dell’antica Iguvium. Le sue rovine si trovano poco fuori il centro abitato e si collocano all’interno di un percorso archeologico che comprende anche i resti di un quartiere residenziale di epoca augustea.
Per chi vuole avere un assaggio della natura selvaggia che circonda la città, la Gola del Bottaccione è la destinazione ideale. Creata dall’erosione esercitata dalle acque del torrente Camignano, viene definita “Scrigno del passato” poiché risale a quasi 3 milioni di anni fa e si pensa possa contenere la spiegazione all’estinzione dei dinosauri.
Sulla parete a strapiombo lungo la strada che percorre la gola sorge l’Eremo di Sant’Ambrogio, edificato nel 1300 per raccogliere gli eremiti che vivevano nei dintorni. Questo monastero, insieme ad altre architetture religiose come la Basilica di San’Ubaldo, testimonia la predilezione che molti religiosi hanno sempre avuto per la pace ed il silenzio offerti dai boschi di Gubbio.
Tra questi, non dimentichiamo il più conosciuto di tutti, San Francesco, il quale è noto per l’episodio dell’incontro con il lupo che avvenne proprio a Gubbio, presso la Chiesa di Santa Maria della Vittoria.
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