
Scoprire in ogni piccolo o grande borgo della Valnerina aromi e profumi nuovi o diversi è una delle caratteristiche che fanno innamorare dei nostri territori: ogni località custodisce la memoria di un piatto antico, come ad esempio la polenta di cinghiale.
Il nostro comprensorio riscopre oggi pietanze che nascono da una tradizione antica e nel contempo sono in grado di soddisfare anche il commensale più esigente in fatto di autenticità e coltivazioni biologiche. In Valnerina, infatti, non è stato difficile per le nuove esigenze bio diventare una regola ed un’abitudine. E’ stato anche naturale tornare ad apprezzare la tavola non solo per quello che offre ma anche per le opportunità di che intorno ad essa si creano.
L’Umbria e la Valnerina non conoscono fast food: nel cuore verde d’Italia mangiare è un momento importante nel quale ciascuno arricchisce se stesso e ringrazia la terra, scopre di poter conversare e si riappropria del proprio tempo, disperso con troppa indifferenza nelle frenetiche metropoli.

Oggi l’Umbria e la Valnerina hanno raggiunto un grande equilibrio tra le esigenze di modernità e la necessità di conservare il passato e la memoria, con una patrimonio che si è venuto via via stratificando ed ha saputo cambiare insieme alla sua comunità conservando tutto quello che serve per nutrire il corpo e lo spirito. In questo itinerario scopriamo la polenta di cinghiale, uno dei piatti forti del repertorio gastronomico locale: la polenta al cinghiale.
In Valnerina la caccia, sostentamento dell’uomo primitivo e così diffusa per la ricchezza della fauna, è stata fortemente ridimensionata grazie ad un’attenta politica di tutela degli animali e degli ecosistemi. La bontà della carne di selvaggina non poteva venire a mancare sulle tavole dei buongustai.
Ecco come preparare la tipica polenta di cinghiale:
Ingredienti (per 2 persone):
- 250 g di farina di granoturco;
- 250 g di costolaccio di cinghiale;
- 2 salsicce;
- ½ cucchiaio di olio extra vergine di oliva;
- Formaggio, pecorino grattugiato;
- Sale e pepe;
- 1 cucchiaio di lardo;
Preparazione:
In una casseruola con l’acqua prima di portare all’ebollizione, versare la farina gialla. Mescolare bene. Nel frattempo, in una pentola con il lardo, rosolare il costolaccio di cinghiale fatto a pezzettini e le salsicce, aggiungere poi sale e pepe. Quando la polenta è cotta stenderla sulla spianatoia, livellarla con un mattarello e versare sopra il costolaccio e le salsicce con il loro sugo di cotture. Utilizzare poi il formaggio pecorino ed ecco pronta per voi la polenta di cinghiale.

Va di borgo in borgo, di castello in castello, di eremo in eremo, di santuario in santuario. Amante ed appassionato di Umbria, al servizio di un territorio da raccontare attraverso le sue infinite eccellenze. Una passione che nasce sui banchi di scuola, dagli atlanti di geografia e dai sussidiari di storia dell’arte.