
“Sembra esserci nell’uomo, come negli uccelli, un bisogno di migrazione, una vitale necessità di sentirsi altrove.”
Marguerite Yourcenar
Ai tempi dei Longobardi, Preces (l’attuale Preci) faceva parte del Gastaldato di Ponte e non era ancora cinta di mura. Costruito il castello, tra il 1259 ed il 1288, nel punto d’incontro tra il cammino di Visso e quello della Valle Oblita, l’antica villa cambiò il nome in “Castrum Precis“. Dell’antico castello si conserva ancora oggi una possente porta di accesso, collocata nella parte inferiore dell’attuale borgo, oggi paradiso terrestre degli amanti della buona cucina, della natura e della tradizione. Se sei alla ricerca di un ponte autunnale all’insegna della tipicità, non puoi non scoprire queste 3 cose da fare a Preci e dintorni.
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Scoprire la scuola chirurgica “preciana”
In pochi sanno che Preci è rinomata in ogni dove per la fiorente scuola chirurgica sviluppatasi intorno al 1500, il cui più illustre caposcuola fu Durante Scacchi, autore del Subsidium Medicinae, opera composta nel 1596 e tradotta in volgare nel 1609 circa. A proposito di pubblicazioni “made in Preci” è doveroso menzionare il trattato inerente le operazioni di oculistica e litotomia redatto, nel 1723, da Girolamo Marini. Fra i pazienti più illustri i chirurghi preciani hanno annoverato Elisabetta I di Inghilterra, l’imperatrice Eleonora Gonzaga, il Sultano di Costantinopoli ed il Duca d’Austria.
Le origini della tradizione chirurgica in questione risalgono agli “infirmarii”: monaci dell’Abbazia di Sant’Eutizio cui la Regula Benedettina imponeva <<prima e sopra d’ogni cosa la cura dei malati>>. E’ pero plausibile che, nel generale disastro prodotto dalle invasioni barbariche, le comunità anacoretiche attive nella Valle Castoriana, dal II metà del V secolo, già coltivassero pro salute populi medicina ed erboristeria. E, forse, le origini vanno cercate ancor più lontano come suggerisce l’antico nome della valle, memore d’un culto a Castore e Polluce, i divini gemelli protettori della saluta cui si sostituirono in epoca cristiana Cosma e Damiano, santi patroni della schola medica di Preci.
Esplorare le Cascate “de lu Cugnuntu”
In prossimità del borgo di San Lazzaro al Valloncello è possibile intercettare il sentiero benedettino che conduce alle Cascate de “Lu Cugnuntu“. Attraversando la piccola valle detta, per l’appunto del Valloncello, e godendo degli impareggiabili scorsi della Valnerina, si potranno ammirare le pareti calcaree verticali che conducono alla cieca gola all’interno della quale è custodita la piccola cascata, alta circa 20 metri. Il toponimo, “De lu Cugnuntu“, deriva verosimilmente dalla distorsione dialettale del termine latino coniunctio, vale a dire congiunzione: non a caso il luogo in cui sorge questa singolare cascata è collocato alla confluenza di due fossi.
Una seconda tradizione sostiene, invece, che il toponimo derivi da “coniunctus”, ovvero condotto idraulico. Una piccola curiosità: in tempi remoti era largamente diffusa la convinzione popolare per cui le acque di queste cascate avessero poteri terapeutici, tant’è che nel 1218 – in località San Lazzaro – fu edificato un lebbrosario per volere del signorotto Razzardo di Roccapazza, probabilmente sensibilizzato dalla predicazione e dagli exempla di San Francesco d’Assisi.

Fare trekking alla scoperta della Valle Oblita
La valle che si estende alla spalle di Preci verso ovest, è un territorio di grande bellezza sia dal punto di visto naturalistico che storico-culturale. Nota come la montagna di Preci, l’area è delimitata a nord e ad est dalla Valle del Campiano, ad ovest dalla Valnerina ed a sud dal sistema di paesi e di altura che dominano la Valle del Corno.
Il nome suggestivo, Valle Oblita, deriva, probabilmente, dalle difficoltà del percorso nel raggiungere i borghi che impreziosiscono questo angolo di Umbria e non meno dall’altitudine dei centri abitati, tutti al di sopra degli 800 metri. Non si tratta, però, di un luogo dimenticato o escluso dalla comunicazione rispetto alle aree circostanti: la Valle Oblita infatti costituiva, attraverso un sistema di vallette e piccoli pianori, un importante collegamento fra Preci e la Valle Castoriana.

Va di borgo in borgo, di castello in castello, di eremo in eremo, di santuario in santuario. Amante ed appassionato di Umbria, al servizio di un territorio da raccontare attraverso le sue infinite eccellenze. Una passione che nasce sui banchi di scuola, dagli atlanti di geografia e dai sussidiari di storia dell’arte.