Orvieto – Montecastello di Vibio: itinerario dell’Umbria del Sud

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Tempo di lettura: 5 minuti

Itinerario dell’Umbria del Sud: Orvieto val ben una visita, che sia di un giorno o un intero weekend

L’itinerario dell’Umbria del Sud comincia dalla struttura architettonica del Duomo di Orvieto, un capolavoro di architettura romanico-gotica, per proseguire con le decorazioni interne ad opera di Beato Angelico, Luca Signorelli e Gentile da Fabriano. Partendo da Orvieto si può scegliere se dirigersi a sud, verso il Lago di Alviano, un’oasi WWF, che ospita una grande varietà e quantità di fauna selvatica, soprattutto uccelli migratori.

itinerario dell'Umbria del Sud

1° tappa: da Orvieto al Lago di Alviano.

l’Itinerario dell’Umbria del Sud può proseguire dirigendosi a nord verso il Lago di Corbara e più avanti, il suggestivo borgo di Montecastello di Vibio.

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2° tappa: da Orvieto al Lago di Corbara.

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3° tappa: dal Lago di Corbara al Montecastello di Vibio.

Orvieto: 10 cose da vedere

Orvieto, cittadina surreale e fiabesca, appare come sospesa tra la rupe di tufo su cui si erge e le nuvole celesti a cui sembra tendere. Difficile non innamorarsi di questo scrigno di arte e natura, ribattezzato dal poeta Fazio degli Uberti “città alta e strana”, che custodisce un Duomo di rara armonia e il famosissimo Pozzo di San Patrizio. Volete saperne di più? Ecco le 10 cose da vedere a Orvieto, per un tour nella splendida cittadina umbra.

  1. Il Duomo di Orvieto. Capolavoro dell’architettura gotica europea, il Duomo di Orvieto è il risultato del lavoro di ben 20 artisti differenti – gli interventi più significativi sono di Arnolfo di Cambio, Lorenzo Maitani e l’Orcagna – per più di tre secoli. La costruzione, cominciata nel 1290 e conclusa intorno alla seconda metà del Cinquento, fu edificata per ospitare la Reliquia del Miracolo di Bolsena: in un prezioso manufatto dell’oreficeria medievale, nella Cappella del Corporale, è custodito il corporale macchiato dal sangue uscito da un’ostia nel 1263. Di grande pregio i bassorilievi con Storie del Vecchio e Nuovo Testamento e il Giudizio Finale, lo splendido rosone e i mosaici che ornano la facciata. Merita una visita anche il Museo del Duomo.

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    Il Duomo di Orvieto.

  2. La Cappella di San Brizio. All’interno del Duomo si trova una sorprendente testimonianza del Rinascimento Italiano. I lavori della Cappella di San Brizio furono cominciati dal Beato Angelico e da Benozzo Gozzoli, che affrescarono una parte dei soffitti, ma ultimati da Luca Signorelli. Ad ornare la Cappella è il tema del Giudizio Universale, una rappresentazione della fine del mondo popolata di demoni, peccatori in attesa e anime salvate che ascendono al cielo. Tra le scene di maggior impatto la Predica dell’Anticristo, un’intensa Resurrezione della carne e la Sconfitta del Demonio ad opera di San Michele.
  3. La Chiesa di Sant’Andrea. Sorta con molta probabilità nel VI secolo, come testimoniano i resti visibili nei sotterranei, ricostruita nei secoli XI e XII e terminata solo nel XIV secolo, la Chiesa di Sant’Andrea costituisce uno degli edifici religiosi di maggior valore di Orvieto. L’edificio è fiancheggiato da una Torre dodecagonale merlata e decorata con tre ordini di bifore e l’interno, a tre navate divise da colonne in granito orientale con capitelli classici, mostra alcune affinità con l’architettura del Duomo.
  4. La Piazza del Popolo. Luogo centrale della vita civile di Orvieto fin dalle origini, Piazza del Popolo è una splendida piazza dominata dal Palazzo del Capitano del Popolo con la curiosa Torre e l’incantevole scala che porta al Salone d’Ingresso. Attualmente il palazzo dispone di un’area espositiva per congressi ed eventi, ma merita comunque una visita per il magnifico Salone dei Quattrocento, dove anticamente si riunivano i 400 membri del governo cittadino.

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    Il Palazzo del Capitano del Popolo.

  5. La Torre del Moro. Numerosi sono stati i proprietari di questa torre, impreziosita di un ottocentesco orologio, tra cui il Papato (nel 1515 fu ceduta assieme ad altri edifici ecclesiastici) e tale Roberto di Sante o Gualtiero detto il Moro da cui prende l’attuale nome. Oggi la Torre del Moro è un polo culturale, ma soprattutto un luogo da cui ammirare, dopo la bellezza di 250 ripidi gradini, una vista panoramica sul Duomo e i tetti di Orvieto.
  6. Il Pozzo di San Patrizio. Tra le più sorprendenti attrattive di Orvieto impossibile non menzionare il Pozzo di San Patrizio, un gioiello di ingegneria idraulica. Costruito nel 1527 per volere di papa Clemente VII, il pozzo – il nome deriva dalla somiglianza con la cavità dove il santo si ritirava in preghiera – doveva assicurare a Orvieto la disponibilità di acqua durante l’intero anno, specialmente nel caso di un assedio. Realizzato da Giuliano da San Gallo il Giovane, il pozzo, profondo 62 metri, è scavato nel tufo, vanta doppie e ampie scale elicoidali, una per la discesa e una per la risalita, adatte anche ai muli da soma. Per immergervi nelle profondità della terra, vi attendono 258 scalini.
  7. Il Tempio del Belvedere. Affianco al Pozzo di San Patrizio, nella zona orientale di Orvieto, si trova il solo tempio etrusco della cittadina. Scoperto per caso agli inizi dell’Ottocento, durante i lavori di costruzione di una strada, il tempio risale al V secolo a.C. Oggi sono visibili la base dell’edificio, la scalinata d’ingresso e qualche blocco perimetrale. Alcuni reperti archeologici sono invece conservati nel Museo Faina di fronte al Duomo.
  8. La città sotterranea. Ad Orvieto ci sono due città. La prima è quella del Duomo, delle grandi piazze e torri, la seconda, nascosta e segreta, è stata scavata per ben 2500 anni nella rupe di tufo su cui sorge l’agglomerato urbano. Negli ultimi anni un gruppo di speleologi, in seguito a una frana, ha scoperto per caso l’esistenza di una città sotterranea e l’ha riportata pian piano alla luce. Oggi uno straordinario labirinto di 1200 grotte, cunicoli, pozze e cisterne è esplorabile grazie al progetto Orvieto Underground.
  9. La fortezza di Albornoz. Arroccata su un’alta rupe, Orvieto è già per la sua posizione una fortezza naturale riparata dagli invasori. Per renderla ancora più sicura a partire dal 1359 fu avviata, però, l’edificazione della Fortezza di Albornoz, roccaforte contesa per secoli dalle famiglie dominanti di Orvieto. La fortezza, sottoposta a numerosi danni nel corso del tempo, fu ricostruita nel 1450 per volontà dal papato, ma anche in seguito andò incontro ad una rovinosa decadenza. Poco si è conservato della struttura originaria, che ospita attualmente i Giardini Pubblici e una vista sulla vallata circostante.
  10. L’Anello della Rupe. In una bella giornata di sole, dotati di scarpe e abbigliamento comodo, c’è, infine, una piacevole escursione per chi ha voglia di camminare. L’itinerario, lungo circa cinque chilometri, parte da Piazza Cahen, nei pressi della Fortezza Albornoz, ed è un susseguirsi di saliscendi intorno alla rupe di tufo su cui sorge Orvieto. L’escursione fa parte del Parco Archeologico Ambientale Orvietano e ha una durata di un’ora e mezza circa.

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