Il Museo archeologico nazionale dell’Umbria – MANU è un museo archeologico con sede a Perugia in piazza Giordano Bruno.
Il primo nucleo della raccolta museale risale alla collezione del nobile perugino Francesco Filippo Friggeri, donata alla città nel 1790 ed esposta nel Palazzo dei Priori; nel secolo successivo, grazie all’attività dell’archeologo Giovan Battista Vermiglioli (1769-1848), le collezioni furono ulteriormente incrementate e si arricchirono di importanti materiali etruschi provenienti dalle necropoli perugine e dal territorio circostante. La raccolta museale iniziò a costituirsi in questo periodo a cura del Comune e dell’Università: i materiali dei Musei Civici furono esposti nel Convento di Montemorcino, allora sede dello Studium cittadino. I successori contribuirono alla crescita del museo con materiali degli scavi e con l’acquisizione di alcune collezioni private. Nel 1948 tutta la raccolta archeologica dei Musei Civici, conservata in varie sedi, fu trasferita e ordinata nel convento di San Domenico. Dal 1925 al 1958 la direzione del museo fu tenuta da Umberto Calzoni, che arricchì le collezioni del materiale preistorico e protostorico proveniente dalle sue ricerche in Umbria.
Attualmente, il patrimonio del Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria si compone di una serie di nuclei collezionistici storici e dei reperti rinvenuti nel territorio regionale nel corso dell’attività di ricerca e tutela svolta dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria.
Il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria ha sede nei locali dell’antico convento di San Domenico. Il nucleo più antico del complesso è la chiesa di San Domenico vecchio, edificata nella seconda metà del XIII secolo al di fuori delle mura urbane, lungo la viabilità che usciva dalla città in direzione sud. Il convento fu ampliato tra XV e XVI secolo con l’aggiunta di nuovi corpi di fabbrica, unificati intorno al chiostro maggiore. La chiesa duecentesca fu rimpiazzata nel corso del XV secolo dalla grande basilica di San Domenico, tuttora esistente a fianco del complesso conventuale; la struttura di San Domenico Vecchio fu allora integrata nelle strutture del convento ed è tuttora parte del percorso museale.
L’allestimento è stato completamente ridisposto nel 2009, con un’impostazione cronologica (dalla preistoria all’età romana) affiancata da sale che ospitano nuclei di materiali esposti con criteri tematici (il lapidario, la sala del monetiere, la sala delle oreficerie, gli amuleti) o con l’obiettivo di ricostruire un contesto (la tomba Cutu, la tomba dei Cacni, i bronzi di Castel San Mariano). L’esposizione dei materiali è provvista di un ampio corredo informativo, con testi, immagini e disegni ricostruttivi che aiutano il visitatore a collocare gli oggetti nel loro contesto storico. Tutte le informazioni sul museo sono anche in formato digitale sul sito Archeotouch, disponibile in italiano, inglese, francese e tedesco e facilmente accessibile da dispositivi mobili (smartphones e tablets) anche tramite codici QR posti sulle vetrine.
Il museo è composto dalle seguenti sezioni: il chiostro maggiore, la sezione pre-protostorica, Umbri e Etruschi, Perugia, l’Umbria romana, i municipi dell’Umbria, le collezioni del museo e la tomba Cutu.
Nel chiostro maggiore, in cui sono esposti materiali lapidei (urne cinerarie etrusche ed iscrizioni romane), si aprono cinque sezioni tematiche:
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