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Panicale: Piazza Umberto I e gli affreschi del Perugino

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Panicale, il borgo del Perugino
16/06/2025 Tempo di lettura: 2 min.

Panicale è un suggestivo borgo medievale in provincia di Perugia, che ha preservato nel tempo la sua antica struttura architettonica. La sua posizione collinare, su un’altura a 441 m dal livello del mare, offre una splendida vista panoramica sulla valle del fiume Nestore e quella del lago Trasimeno

A passeggio nel borgo di Panicale: i luoghi più belli da visitare

Il centro storico di Panicale è caratterizzato dalla presenza di vari monumenti ed edifici storici. Partendo da Porta Perugina, s’incrocia subito Piazza Umberto I. Di fronte al Palazzo Pretorio, risalente al XIV secolo, è possibile ammirare la bellissima cisterna ottagonale del 1473, realizzata in travertino e trasformata in fontana nel ‘900. Per non parlare della magnifica Collegiata di San Michele Arcangelo, risalente all’XI secolo, con gli interni in stile barocco. Procedendo verso la parte più alta del borgo si giunge in Piazza Masolino: qui è possibile godersi un panorama incantevole e visitare il Palazzo del Podestà, edificio del XIV secolo, attualmente sede dell’Archivio storico e notarile.

Poco distante, troviamo il Teatro Cesare Caporali, di epoca seicentesca, ricostruito nel 1858 e restaurato nel1994. Caratterizzato da una struttura in legno con stucchi dorati, conta 154 posti e vanta un sipario dipinto da Mariano Piervittori nel 1859, che raffigura il Capitano di Ventura Boldrino Paneri, mentre riceve le chiavi di Perugia.

Nella Pinacoteca del Palazzo Municipale si possono ammirare 31 tele che raffigurano i volti dei personaggi più importanti di Panicale. Non può mancare una visita al Museo del Tulle e del Merletto, che contribuì alla fama di Panicale grazie alla scuola di ricamo guidata da Anita Belleschi Grifoni.

L’arte del Perugino nella Chiesa di San Sebastiano

Panicale ospita, tra le sue meraviglie, anche la Chiesa di San Sebastiano, costruita tra il XIV e Il XV secolo e modificata, come appare attualmente, nel 1623. L’edificio custodisce al suo interno un meraviglioso affresco di Pietro Vannucci, meglio noto come Il Perugino. Stiamo parlando de “Il Martirio di San Sebastiano”, opera rinascimentale risalente al 1505. Sebastiano era un soldato romano, che si era convertito al Cristianesimo ed era stato, pertanto, condannato a morte sotto una scarica di frecce scagliate da quattro arcieri. L’uomo, però, riuscì a sopravvivere al tremendo martirio e, per questo motivo, fu invocato contro la peste e le epidemie: all’epoca, infatti, si riteneva che le armi appuntite, come le frecce infette, fossero portatrici di tali malattie.

L’affresco raffigura il Santo su un basamento piuttosto alto, sovrastato da un sontuoso porticato sullo sfondo meraviglioso delle colline circostanti e del lago Trasimeno. Il Martire occupa la parte centrale della scena e appare legato a una colonna, mentre ai suoi piedi troviamo gli arcieri in posizioni particolari, quasi a voler simulare una danza.

Desta stupore il fatto che, nonostante le numerose ferite procurate dalle frecce, non ci siano tracce di sangue sul suo corpo. Sul plinto che sorregge il Santo è scritto il nome del grande artista rinascimentale, mentre sui pilastri del porticato è riportata la data 1505: il pittore all’epoca aveva 59 anni.

L’edificio ospita anche un affresco, Madonna con gli Angeli Musicanti, privo di firma e attribuito recentemente a Raffaello Sanzio. Sopra un altare laterale della chiesa è possibile ammirare, infine, un dipinto raffigurante la Madonna delle Grazie, attribuito ad Antonio Pomarancio.

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